Paolae, or the grey area

Note dello spettacolo<>

Creazione 2026

In uno spazio vuoto, graffiato dal tempo, due corpi si incontrano sul limite della fragilità. The Grey Area mette in scena un’intimità estrema, dove il corpo diventa l’ultimo territorio possibile, l’unico luogo in cui esistere ancora.
I performer attraversano una zona liminale, tra cura e impossibilità, cercando micro-ripartenze in un paesaggio emotivo ridotto all’essenziale. Ogni gesto è una negoziazione: la resistenza al collasso, la fatica di rimanere, il tentativo di non scomparire nell’altro né dal mondo.
In un ambiente asettico e in un paesaggio sonoro minimale, il lavoro si sviluppa come un un’esposizione radicale dell’identità. Solo piccoli oggetti superflui emergono come simboli di tutto ciò che resta: fragili e inattesi.

The Grey Area indaga l’intimità come zona di rischio e di resistenza, in cui i corpi degli interpreti attraversano momenti di sospensione e silenzio. La loro presenza dialoga con il vuoto, nell’atto di restare vicini senza aggiustare nulla.

Credits<>

coreografie di Emanuele Rosa
danzano Paola Drera, Paolo Pisarra 
musiche Arvo Part
luci Thomas Heuger / Emanule Rosa

Una produzione Compagnia Naturalis Labor
Con il sostegno di MiC / Regione Veneto / Comune di Vicenza
Con il sostegno del festival Hangartfest 2026

prima nazionale 17 settembre 2026 / Pesaro